Cronistoria di un appuntamento quasi ventennale:

I luoghi, i tempi, le persone.

Si può oramai parlare di tradizione presepistica a S. Lucia di Piave, nata grazie ad alcune persone che in silenzio, con umiltà, passione e sacrificio, tutti gli anni costruiscono in Chiesa un presepe sempre nuovo e diverso, volutamente ambientato nel paese.

L’inizio di questa affascinante avventura risale a quasi venti anni fa, con il primo presepio che vide promotori ed artefici Claudio Pizzinato ed il nipote Lucio, allestito nello spazio dell’entrata laterale sinistra della chiesa: un presepio “casalingo” di ambientazione agreste, ispirato al paesaggio della campagna veneta. L’interesse suscitato da questi pionieri ha permesso di coinvolgere nell’impresa altre persone di buona volontà, riuscendo nel frattempo a raffinare le iniziali povere tecniche di costruzione e rappresentazione. Non possiamo qui dimenticare le persone che ci hanno aiutato a muovere i primi timidi passi e che ci sono stati di aiuto: in primis don Oreste e la sorella Stella, il sagrestano Giovanni con la moglie Angela e don Sante con il suo indispensabile sostegno morale ed organizzativo. Non ci siamo fermati alla realizzazione del presepio; per due anni consecutivi infatti (1991-1992) allestimmo la Risurrezione (da noi familiarmente coniata “Pasquepio”) per sottolineare i momenti fondamentali dell’anno liturgico.

Con nostra grande gioia e soddisfazione, dal 1992 la Natività ha trovato una propria sede nella Cappella del Sacro Cuore, che ne viene interamente occupata. Con il trasferimento in cappella, è stato possibile fare un salto di qualità, costruendo una nuova struttura in ferro e acquistando nuovi strumenti elettronici. Inoltre l’ambiente chiuso permette di lavorare con più tranquillità senza arrecare eventuale disturbo alle funzioni religiose e la maggior profondità consente di avere uno sfondo più proporzionato e nuovi effetti di luce.

Ci siamo dedicati con cura alla ricerca di statue in legno che rispondessero alle nostre esigenze figurative: i buoi che tirano l’aratro, la statua di Fra Claudio, il panettiere, i bambini che giocano, il pastore, il nonno e la nonna seduti, Maria e Giuseppe con il Bambino, i Re Magi.

Nostro intento è far conoscere ed amare l’arte presepistica, una tradizione tipicamente italiana che forse si va pian piano perdendo, soppiantata dal nordico albero di Natale. Per questo ci siamo messi in contatto con altri gruppi di presepisti presenti nella zona per scambiarci idee, imparare nuove tecniche, allargare i nostri piccoli orizzonti, riuscendo pure a realizzare un interessante itinerario dei presepi locali; un progetto grazie al quale si è instaurato un clima di sincera stima ed amicizia. Rimane comunque scopo principale far rivivere la storia, gli usi e le tradizioni locali, far riscoprire le nostre radici. Infatti nel corso degli anni si sono rappresentati vari scorci caratteristici di S. Lucia: il centro del paese a fine ottocento con la tessitura Camerotto; i Portici e l’Arco; le tipiche case patriarcali dei Conti Collalto; la Villa Corner Campana con le case Golfetto; le case Brunello e la Madonna del Ramoncello; la Bella Venezia; la località Mandre con il mulino ad acqua; il centro del paese; l’ex Via Regina Margherita con l’antica osteria.

In occasione della beatificazione di Fra Claudio Granzotto nel 1994, a far da cornice alla Natività c’erano la casa natale del beato, quella in cui lavorava e la zona della Granza con il capitello della Madonna della Salute. Il presepio 2001 venne invece dedicato a don Oreste che lasciava la parrocchia dopo ben 28 anni trascorsi tra noi, con la sua casa natale a Mansuè e la nostra Chiesa Arcipretale in primo piano.

Insieme a questi luoghi tipici sono stati riprodotti anche i mestieri caratteristici degli abitanti dei vari quartieri, gente umile che conosceva il duro lavoro, laboriosa, appartenente ad un mondo semplice. Il tutto è ricostruito con cura, meticolosamente studiato nei minimi dettagli e da osservare attentamente per scoprire tanti piccoli particolari di vita quotidiana mentre la Natività è sempre posta in primo piano. Sembra di respirare quell’aria di intimità e semplicità dei vecchi borghi con i bambini che giocano in cortile, i passerotti sui davanzali, il vecchio focolare della cucina, la cantina, la stalla, gli animali….

L’allestimento di un presepio è un lavoro impegnativo ma affascinante che offre notevoli soddisfazioni; dura in pratica tutto l’anno perché quando si smonta un presepio è già tempo di pensare a quello successivo. Ogni membro del nostro gruppo, formato da una decina di giovani volenterosi guidati dall’esperienza di un maestro del ferro battuto, si caratterizza per la sua specificità: chi costruisce, chi sa dipingere, chi si occupa dell’impianto elettrico, chi degli arredi interni, chi della scelta delle statue, chi della parte musicale, chi cura le pubbliche relazioni, chi infine riesce a fare un po’ di tutto. Non mancano l’affiatamento e l’armonia, l’ironia, la voglia di ridere e scherzare senza prenderci sul serio.

Siamo supportati da tante persone sensibili che ci appoggiano e ci aiutano in molti modi permettendoci così di realizzare un presepio sempre diverso. A tutti rivolgiamo un grazie sincero con la speranza che l’affetto che ci dimostrano possa essere ricambiato dal nostro modesto lavoro; di sicuro non mancherà la nostra riconoscenza.

Un grazie particolare va all’Arciprete, don Italo Moras, per l’interesse, la sensibilità e disponibilità che da subito ci ha dimostrato e continua a dimostrarci.

Gli Amici del Presepio di S. Lucia di Piave

Valid HTML 4.01 Transitional CSS Valido!

Privacy Policy